Il programma GOL Garanzia di occupabilità dei lavoratori è un percorso di accompagnamento al reinserimento di persone uscite dal mondo del lavoro.
Nello specifico, GOL si rivolge a:
- Disoccupati
- Percettori di Naspi
- Reddito di cittadinanza
- Cassa integrazione straordinaria
Per ognuno di questi profili il programma GOL traccia sia l’iniziale percorso di formazione personalizzata per la riqualificazione delle competenze, che l’accompagnamento al lavoro.
La misura GOL è coperta da un punto di vista finanziario con i fondi previsti dal PNRR destinati alla misura 5. I soldi, insomma, non mancano perché sul piatto ci sono circa 5 miliardi di euro.
Come è composta la platea di potenziali beneficiari, e di cosa avranno bisogno?
Il programma GOL fino al 2025 prevede:
- 3 milioni le persone coinvolte nella garanzia di occupabilità lavoratori
- di questi, 800mila avranno percorsi di formazione specifici
- il 40% dei percorsi di formazione riguarderà le competenze digitali.
Sono cinque i percorsi inseriti nel programma GOL a sostegno del lavoro:
1 - reinserimento lavorativo per i disoccupati che hanno competenze aggiornate, tali da essere facilmente spendibili
2 - aggiornamento, ossia l’upskilling delle competenze, con un periodo di formazione a breve termine
3 - riqualificazione, e cioè il reskilling per i lavoratori che, invece, hanno necessità di un percorso più approfondito per potenziare le proprie competenze
4 - lavoro ed inclusione: in questo percorso più complesso, ogni lavoratore preso in carico sarà accompagnato anche dalle rete territoriali dei servizi per il lavoro
5 - ricollocazione collettiva: è, ovviamente, un percorso a parte, rivolto principalmente a gruppi di lavoratori ad esempio in aziende in crisi.
Gli obiettivi del programma GOL Non solo lavoro o processi di formazione: la Garanzia di occupabilità dei lavoratori ha anche obiettivi di natura diversa. Nel dettaglio:
Innovazione e sperimentazione: in GOL devono trovare spazio anche interventi innovativi e sperimentali, che possano costituire base per il cambiamento nell’ottica della condivisione delle buone prassi
Confronto tra aziende e territorio: possono essere sperimentate soluzioni «negoziate» che facilitino l’ingresso in azienda – dei veri e propri «patti territoriali», volti a fornire strumenti dedicati in termini di formazione condizionati